• Titolo progetto: Relatium – Sviluppo delle iniziative di rete per l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti deboli
• Committente: Regione Lazio
• Ente realizzatore: Fondazione Labos in ATS con la ASL di Frosinone – Dipartimento 3D e in partenariato con gli Enti Capofila delle reti di Viterbo, Latina, Roma H, RomaF e Frosinone.
• Problema affrontato: l’iniziativa sorge in continuità con il progetto Relais (FSE – Programma Operativo Nazionale “Azioni di sistema”), attuato nelle annualità 2002-2003, con l’obiettivo di trasferire la “buona pratica” del Dipartimento 3D – Unità Operativa Occupazione, della ASL di Frosinone.
Il Dipartimento 3D ha avviato da circa sei anni un modello di intervento specifico per l’inserimento lavorativo di soggetti deboli (tossicodipendenti nel percorso riabilitativo ed ex tossicodipendenti, giovani a rischio di marginalità, ex detenuti, ecc). Tale modello, teso al superamento del tradizionale approccio a carattere assistenzialistico, si basa:
(a) sullo sviluppo delle competenze e delle potenzialità dei soggetti deboli, affinché il lavoro sia un’opportunità “vera” di emancipazione dell’individuo;
(b) sul collegamento degli inserimenti lavorativi con le esigenze delle imprese di assumere personale qualificato ed affidabile.
• Obiettivi del progetto: l’iniziativa è stata predisposta con la finalità di stabilizzare e sviluppare quanto attivato dal Progetto Relais e di diffondere sull’intero territorio regionale le strategie operative messe in atto per favorire una politica di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti deboli.
L’obiettivo generale è:
Contribuire al miglioramento e alla messa in opera della politica regionale rivolta a contrastare l’esclusione sociale favorendo l’inserimento lavorativo dei soggetti deboli.
Gli obiettivi specifici sono:
a. Promuovere il mantenimento e l’ulteriore sviluppo del sistema locale basato sul network, garantendo la stabilità dell’interconnessione tra politiche sociali, sanitarie, formative e del lavoro attuate da soggetti pubblici, privati e del privato social, in un’ottica di welfare di comunità
b. Implementare le iniziative locali per l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti deboli promosse dalle reti costituitesi nei territori di Viterbo, Latina, RM H, RM F e Frosinone, avviando in questo contesto nuovi inserimenti lavorativi secondo le strategie e metodologie messe a punto con il progetto Relais.
c. Offrire linee guida regionali, in collegamento diretto con l’Assessorato alla Famiglia e ai Servizi Sociali, in materia di inserimento lavorativo dei soggetti deboli, linee guida di cui tener conto per la programmazione dei piani di zona ex legge 328/2000.
d. (obiettivo per la eventuale seconda annualità di progetto) Ampliare a tutto il territorio regionale il modello di rete per l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti deboli, ovvero trasferimento della metodologia e degli strumenti per la costruzione di reti intersettoriali ed interistituzionali finalizzate all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo di soggetti deboli
• Destinatari: i destinatari finali del progetto sono costituiti dalla popolazione in stato di grave svantaggio sociale, per la quale si prevede di attuare percorsi di inserimento lavorativo. Il gruppo target è identificato da tossicodipendenti nel percorso riabilitativo ed ex tossicodipendenti;giovani a forte rischio di drop out sociale; immigrati; disabili fisici e psichici; lavoratori espulsi dal mercato del lavoro in situazione di grave svantaggio socio-economico;nuovi poveri; ex detenuti;sieropositivi
• Risultati da conseguire:
• Promuovere il mantenimento e l’ulteriore sviluppo del sistema locale basato sul network
• Garantire la continuità delle iniziative locali ed avviare gli inserimenti lavorativi
• Offrire linee guida regionali
• Ampliare a tutto il territorio regionale il modello di rete per l’inserimento
• Attività da realizzare:
Su scala regionale
• linee guida regionali;
• definizione e redazione di una proposta; di linee guida regionali per l’inserimento lavorativo di soggetti deboli;
• coordinamento strategico ed operativo;
• coordinamento strategico di progetto;
• coordinamento operativo;
• monitoraggio e valutazione delle azioni; locali;
• consulenza di processo alle reti;
• gestione amministrativa del progetto.
Su scala territoriale
• iniziative locali per l’inserimento lavorativo;
• governo, management ed ampliamento della rete territoriale a cura gruppo di coordinamento locale;
• consulenza al management di rete
• segreteria operativa;
• adozione di metodi e strumenti per incontro domanda offerta di lavoro per i soggetti deboli;
• definizione di metodologia e di procedure di invio, orientamento, formazione ed inserimento lavorativo;
• monitoraggio del fabbisogno formativo ed occupazionale delle imprese dei territori
Brokering sociale (collegamento con il mondo imprenditoriale ed individuazione delle opportunità occupazionali);
• implementazione della metodologia e delle procedure di invio, orientamento, formazione ed inserimento lavorativo da parte delle istituzioni e servizi afferenti alle reti, garantendo 35 inserimenti lavorativi. Le azioni previste sono: Gestione dei casi inviati, Orientamento individuale dei casi selezionati, Progettazione percorsi formativi per i casi selezionati, Inserimento in progetti formativi dei casi selezionati, Inserimenti lavorativi per i casi selezionati;
• relazioni con i soggetti istituzionali preposti ai Piani di Zona, per le integrazioni reciproche;
• conoscenza e condivisione delle buone pratiche e delle risorse dei partner di rete
Informazione e divulgazione delle strategie e delle attività realizzate dalla rete
Produzione di un manuale operativo (procedure di invio, orientamento, formazione ecc.) per rete della Roma F;
• implementazione offerta formativa per l’utenza;
Incontri di formazione (6 incontri) per operatori dei servizi
• incontri di sensibilizzazione (8 incontri) con le realtà produttive del territorio
• Eventi organizzati: convegno finale 6 marzo 2006.
• Persona da contattare: Francesco Chiodi