• Titolo progetto: Cure Palliative e rapporto costo-beneficio (dall’ADI – all’AD specialistica di 2° livello – all’Hospice).
• Committente: Ministero della Salute
Ente realizzatore: Fondazione Labos in partenariato con la regione Sicilia, l’ARNAS Civico – Palermo, la Casa di Cura Domus Salutis – Brescia, e la Casa di Cura La Maddalena – Palermo
• Problema affrontato:
In Italia la spesa sanitaria si è attestata attorno a livelli significativi del PIL in ragione soprattutto della crescita del numero dei malati in fase avanzata e terminale. L’obiettivo IV del Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 affronta per la prima volta, anche nel nostro paese, l’importante tema delle cure al termine della vita.
Per raggiungere gli obiettivi del presente progetto, 4 unità operative impegnate costantemente in tale settore e nel razionale utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito sanitario, hanno ritenuto utile indirizzare i loro sforzi nella ricerca di modelli funzionali edorganizzativi trasferibili nel SSN. In particolare si vuole verificare il rapporto costi – benefici delle varie tipologie di assistenza per i malati in fase avanzata e terminale , la qualità dell’assistenza ricevuta, i bisogni di sostegno da parte delle famiglie e degli operatori.
• Obiettivi del progetto: il progetto si propone diverse tipologie d’intervento assistenziale in favore del malato in fase avanzata o terminale e analizzare scientificamente il rapporto costo-benfici; in particolare l’intervento mira a stabilire percorsi e protocolli terapeutici post-ospedalieri definendo i pazienti terminali da assistere a domicilio e pazienti da assistere in struttura protetta (Hospice).
• Risultati da conseguire: saranno descritti i modelli organizzativi assistenziali tradizionali e standardizzati (ADI, HOSPICE ) e confrontati con il modello innovativo della assistenza domiciliare specialistica di cure palliative (2°livello). Tale analisi riguarderà i:
– Numero dei pazienti distribuiti in coorti funzionali
– Colloqui medico – paziente – nucleo familiare
– Colloqui psicologo, assistente sociale – paziente , nucleo familiare
– Errori (di protocollo, organizzativi, tecnologici) e descrizione della loro risoluzione
– Gradiente di soddisfacimento degli “attori” della sperimentazione (famiglia – medici – personale parasanitario)
• Attività da realizzare:
Fase I. La prima fase dello studio tende ad analizzare l’esistente e a predisporre la progettazione dei protocolli, del sistema organizzativo e informativo. In particolare prevede:
a) Analisi delle strutture sanitarie coinvolte nel progetto (U.O: 1,2,3,4).
b) Analisi statistica dei ricoveri riguardanti i pazienti oncologici in stato avanzato e terminale, indicazione del numero complessivo dei ricoveri e numero dei pazienti al fine di evidenziare i ricoveri ripetuti (U:O: 1,2,3,4).
c) Tipizzazione delle patologie oncologiche più ricorrenti con indicazione dei giorni complessivi di ricovero per ciascuna patologia (U.O: 1,2,3,4).
d) Modalità di erogazione dell’assistenza nei pazienti anno 2000.
e) Indicazione del corto ricovero giornaliero per patologia.
f) Indicazione di un campione che riproduce l’universo di riferimento(U.O: 1,2,3,4).
g)Predisposizione dei questionari e dei modelli di studio di prevalutazione-valutazione in corso d’opera e livello di gradimento del servizio (U.O: 4).
h)Prevalutazione del livello di governabilità e accettabilità della domiciliarizzazione(U.O 3).
Fase II:
La seconda fase inizia una volta esaurita la fase “Ideologica” progettuale e viene attivata la fase operativa:
a) Attivazione della sperimentazione con l’avvio dei ricoveri nelle tre aree di assistenza (A.D.I., A.D. 2° livello e HOSPICE) (1,2,3,4).
b) Avvio della sperimentazione con i pazienti (1,2,3).
c) Verifica delle procedure, dei protocolli operativi, delle apparecchiature e del software applicativo (1,2,3,4,5).
d) Trasferimento dei risultati.
Fase III:
La fase terza è rappresentata dall’attività a regime, valutativa e di trasferimento dei risultati.
a) Attività in corso d’opera del sistema di ricovero nelle tre aree di assistenza ADI (Assistenza Domiciliare,4).
b) Valutazione del rapporto costo-benefici delle tipologie di ricovero indagate (1,2,3,4)
c) Valutazione dell’impatto del modello innovativo sul S.S.N.
• Metodologia: il campione prescelto dovrà riprodurre l’universo di riferimento. Una volta individuato il campione questo sarà suddiviso in considerazione di valutazioni oggettive (socio-ambientale, psicologica, marginalità etc.) in tre coorti di osservazione. La prima sarà assistita tramite ADI tradizionale, la seconda tramite il ricovero in struttura protetta (HOSPICE), la terza tramite l’assistenza domiciliare di secondo livello.
Le aree di assistenza già standardizzate saranno monitorate per meglio individuare ed evidenziare le differenze con il modello innovativo; l’équipe psicologica somministrerà una serie di questionari (nella fase iniziale, durante ed alla fine) appositamente predisposti per valutare le attese ed il livello di gradimento del servizio da parte del nucleo familiare, della rete assistenziale e degli stessi sanitari. L’analisi dei questionari darà indicazioni sulla trasferibilità del progetto su larga scala.
Metodologia valutazione costo-benefici. Uno degli aspetti più significativi del progetto riguarda la valutazione economica in rapporto all’efficaciadel servizio. Ciò sarà analizzato per le tre aree assistenziali indagate. (A.D.I.,HOSPICE, A.D. 2° livello.)
• Persona da contattare: Giuseppe Casale