Data di pubblicazione: Maggio 1993

Collana: Nuovi bisogni e nuove politiche sociali
Autori: Pasquale Gigante e Mario Pollo

Le strategie operative dei servizi pubblici e privati che lavorano nel campo delle tossicodipendenze � al centro di questa ricerca realizzata dalla fondazione Labos per conto della Direzione Generale dei Servizi Civili del Ministero dell�Interno.
L’analisi pone in rilievo come il complesso di tali servizi si � venuto sempre pi� irrobustendo e articolando secondo differenti tipologie dei modelli di intervento terapeutico.
Tra gli obiettivi che � necessario perseguire particolare attenzione deve ora essere posta alla loro integrazione e complementariet� nonch� alla selezione, alla crescita e alla valorizzazione delle risorse umane di tutti coloro che operano in questo delicato settore della vita sociale.

� certamente nota la ricca e sistematica attivit� della Direzione Generale dei Servizi Civili del Ministero dell’Interno nel settore delle tossicodipendenze, resa possibile anche grazie ad una costante collaborazione del Laboratorio per le politiche sociali.

Ne sono testimonianza le molteplici attivit� di ricerca, di formazione, di informazione e di assistenza tecnica prestate nell’ultimo decennio alle strutture istituzionali centrali, alle autonomie locali, ai servizi pubblici e privati e agli operatori.

Questo assiduo lavoro ha contribuito a produrre alcuni risultati indubbiamente positivi:
– si � sviluppata in tutto il territorio nazionale, pur tra squilibri tra le varie Regioni (che si sta cercando di colmare), la rete dei servizi e delle iniziative di prevenzione e di recupero in favore dei giovani a rischio e di quelli che sono coinvolti nella tossicodipendenza;
– � in forte crescita la mobilitazione da parte delle organizzazioni del privato sociale, della cooperazione e del volontariato che offrono il proprio generoso apporto al sistema istituzionale per concorrere a contenere e a debellare il flagello della droga;
– � diventata pi� diffusa e matura la consapevolezza da parte di larghi strati dell’opinione pubblica che il fenomeno delle tossicodipendenze produce influenze nefaste sulla esistenza di tutti. Non � soltanto il dramma delle persone e delle famiglie che lo patiscono in modo diretto. � la qualit� complessiva della vita del Paese che viene deteriorata e inquinata.

Queste considerazioni, se aprono spiragli di speranza, devono anche spingerci ad accrescere la nostra determinazione per proseguire lungo la strada intrapresa nella prospettiva di rafforzare le barriere educative, istituzionali e tecnico operative, soprattutto l� dove le situazioni sono pi� critiche e i pericoli pi� acuti.
Il presente volume analizza le strategie perseguite dal complesso delle strutture che operano nel settore.
L’analisi pone in rilievo come i servizi per le tossicodipendenze, dopo quindi anni di attivit�, possono ora contare su un prezioso patrimonio culturale operativo che si � venuto consolidando, prevalentemente a partire e nel corso degli anni ottanta.

Viene peraltro sottolineato che questo sviluppo ha comportato una chiara differenziazione nelle tipologie dei modelli di intervento terapeutico, sicch� l’obiettivo che ora dobbiamo porci, � quello della salvaguardia e della valorizzazione delle diverse identit� da coniugarsi con la ricerca di una integrazione e complementariet� che, sole, possono garantire la tenuta e la forza del sistema nel suo complesso.
Esistono, per�, zone grigie che richiedono una precisa attenzione. In pariticolare, la ricerca mette in evidenza la necessit� che si sviluppi un solido impegno nella selezione, nella crescita e nella valorizzazione delle risorse umane.
Il problema �, ad un tempo, quantitativo e qualitativo. I servizi pubblici, per esempio, soffrono di pesanti carenze rispetto alle necessit� di organico, se � vero che molti di essi risultano sottodimensionati di ben il 50% rispetto alle loro necessit� operative.
Per quanto riguarda il profilo della qualit�, si dovr� prestare maggiore attenzione agli aspetti della organizzazione delle strutture, nell’intento di raggiungere livelli pi� alti di stabilit� e di rendimento.
Il lavoro nei servizi alle persone e, in particolare, in questo tipo di servizi che quotidianamente vengono a contatto con soggetti fragili, ebbero sottoposti al rischio della emarginazione e delle ricadute, esige da parte degli operatori una capacit� di tenuta affatto eccezionale.
Sono tutti aspetti che gi� una precedente ricerca del Labos del 1987, pubblicata e diffusa in questa stessa collana editoriale con il titolo “la fatica del lavoro sociale”, ha avuto il merito di porre nel dovuto risalto.
In quella occasione, venne sollecitata una specifica attenzione al processo perverso che trasforma nel tempo ci� che prima dava piacere e interesse nella professione in un fattore di pesante frustazione.
Chi opera nel sociale effettua considerevoli investimenti ideali ed emotivi e matura forti aspettative di trasformazione, il che pu� rappresentare un elemento di rischio specifico e condurre ad un graduale esaurimento delle energie professionali.
Si deve evitare che risorse preziose e qualificate vadano spese nella direzione sbagliata, mediante comportamenti che, non ottenendo risultati rispondenti alle attese, e non riuscendo ad attivare meccanismi di auto-limitazione e di salvaguardia dalle delusioni, finiscono per inaridire le capacit� individuali.
All’interno di servizi, pertanto, si dovr� sempre pi� prestare attenzione al ricambio degli operatori, ed “in primis” delle fasce dirigenziali, proponendo precisi sostegni sul piano della formazione, della informazione e di ogni genere di incentivazioni.
Altri problemi aperti risultano quelli della definizione professionale delle risorse del volontariato, della razionalizzazione e dello sviluppo della professionalit�, degli esiti e della valutazione dei programmi intrapresi.
Credo risulti ormai chiaro che tutto quanto si sta facendo nel campo delle tossicodipendenze � un lavoro, per cos� dire, dinamico che deve essere costantemente aggiornato e sempre pi� motivato. Questa consapevolezza induce ad irrobustire il nostro impegno, se vogliamo non indietreggiare di fronte alla sfida umana e civile che la droga pone alle moderne societ�.


Claudio Gelati

Prefetto
Direttore generale dei servizi civil