Educazione per gli adulti

M.A.R.E.A – Mobilitare ed Avviare una rete per l’Educazione degli Adulti.. (Regione Lazio) (2004).

La convergenza tra le spinte della Commissione europea (il principio del life long learning) le esigenze di formazione continua connesse alle evoluzioni tecnologiche, organizzative e culturali, ha fatto sì che anche in Italia si siano cominciate a sperimentare iniziative di integrazione tra i sistemi, eredi delle storiche 150 ore evolutesi nelle forme via via più complesse del riconoscimento dei crediti, delle collaborazioni tra Università ed imprese, dei passaggi dei giovani e degli adulti tra i vari sistemi in forma organizzato ed “accompagnata”. Ecco perciò che nasce l’esigenza di disegnare un sistema articolato di offerta formativa e di potenziarne l’efficacia tramite la creazione di una rete integrata che offra ai cittadini giovani ed adulti l’opportunità di acquisire conoscenze e competenze funzionali di base, e trasversali da spendere nella vita di tutti i giorni e sul posto di lavoro.

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Inchiesta sulle problematiche giovanili e sull’offerta di servizi per i giovani nell’area di Pistoia. (2000)

Oggetto della ricerca sono stati i giovani nella fascia dai 14 ai 18 anni, fascia d’età che risulta, in generale, la meno conosciuta e seguita dalle istituzioni pubbliche. A questa età i ragazzi, contemporaneamente, escono dall’orbita della scuola dell’obbligo, da quella dei servizi religiosi, dai servizi dell’extrascuola, e (spesso a questa età) anche dalle associazioni sportive, in alternativa alle quali ci dovrebbe essere un difficile ingresso nel mondo del lavoro.

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Valutazione del Centro Informagiovani del Comune di Roma. (2000)

L’équipe della Fondazione ha letto, sistematizzato ed analizzato la documentazione disponibile sulla Rete Informagiovani, ed in particolare i “report” periodici prodotti dagli affidatari e le indagini presentate dalla Società ABACUS. Ha poi effettuato una serie di interviste a ‘testimoni privilegiati’, sia dell’Amministrazione Comunale sia tra gli affidatari. Ha inoltre visitato i CIG e i BIG e condotto un approfondimento del sito . Ha chiesto infine a tre giovani di consultare il sito e di visitare un CIG e un BIG, per poi scrivere un minireport sulle loro impressioni e sui risultati delle loro ricerche come utenti.

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Ricerca-intervento sull’abbandono scolastico nella scuola post-obbligo. Regione Lazio (2000-2001)

La ricerca è stata ideata per rispondere ai due seguenti obiettivi principali:
• mettere a disposizione del sistema educativo e di formazione professionale del Lazio una migliore conoscenza del problema dell’abbandono scolastico nella scuola secondaria, approfondendo le ragioni e gli effetti di tale situazione;
• predisporre un pacchetto didattico destinato ai giovani che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’obbligo per incoraggiarli al raggiungimento del successo formativo e alla prosecuzione degli studi, facendo conoscere loro i possibili esiti dell’abbandono dell’istruzione secondaria sulla base di esperienze reali.

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Ricerca-intervento sul disagio giovanile per la provincia di Napoli. (2001)

La ricerca ha avuto come scopo il rilevamento delle principali problematiche dei minori nella Provincia di Napoli e l’analisi degli strumenti informativi di cui si dispone per monitorare sia i bisogni dei minori che le risposte offerte dai servizi. Con ciò la Provincia si è proposta di appoggiare il processo di avvio dei piani territoriali per l’infanzia e l’adolescenza previsti dalla legge 285/97, ma ancor più di ricavare gli elementi necessari per poi mettere a punto un organico sistema d’informazione che sia di effettivo sostegno ai compiti di programmazione e valutazione delle politiche per i minori.

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Valutazione e monitoraggio dei progetti per minori e adolescenti ex lege 285/1977 nell’area metropolitana di Roma. (2000-2001)

La finalità generale è migliorare il processo d’attuazione della l. 285/97 a Roma attraverso la costituzione, la verifica e la messa a regime di un Sistema di Monitoraggio e Valutazione del Piano Territoriale Cittadino orientato a supportare i processi gestionali e decisionali del Comune di Roma nonché a far crescere complessivamente la capacità d’impatto dei progetti.

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Progetto ECIS – Educazione e cittadinanza sociale – Servizi educativi ed azioni preventive per l’inclusione sociale e la lotta alla dispersione scolastica.(Fondazione per il Sud 2008/2010)

Il presente progetto è stato attuato nei territori dei comuni di Lentini, Scordia, Catania, Acireale. Queste realtà urbane rappresentano delle realtà sociali altamente diversificate, sia per dimensioni demografiche sia per gli indicatori di disagio sociale. La scelta delle aree marginali ad alto livello di povertà e di devianza è sicuramente l’elemento che li accomuna.
Nel caso della città di Catania è stata scelta la Municipalità che comprende i quartieri del centro storico: Cappuccini-Antico Corso- S. Cristoforo-Civita Angeli Custodi. Nei comuni di Acireale, Lentini e Scordia esiste una presenza di servizi per minori ed adolescenti a rischio di devianza gestiti negli ultimi dieci anni anche dall’Osservatorio Mediterraneo e dai soggetti partners. In questi territori sono state realizzate diverse azioni preventive di contrasto alla dispersione scolastica gestite direttamente dalle scuole e da soggetti del terzo settore.

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La povertà al femminile: un’area di risorse per la costruzione del welfare ed il contrasto della povertà. (Istituto degli Innocenti di Firenze 2009/2011)

L’ipotesi da cui parte la presente ricerca è quella secondo cui le famiglie povere non solo esprimono bisogni e domande rilevanti di intervento assistenziale; ma sono capaci di svolgere numerosi compiti di cura nei confronti dei loro componenti e del vicinato divenendo in questo modo non soltanto semplici fruitori di servizi ma autonomi produttori di benessere.
In particolare quello che si vuole mettere in evidenza in questo studio è il ruolo particolarmente importante che svolgono le donne all’interno delle famiglie povere come produttrici di welfare.

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TALENTINRETE – Favorire la promozione di giovani talenti e dei valori positivi del calcio attraverso la creazione di un social network e la realizzazione di eventi sportivi. (Presidenza del Consiglio dei Ministri 2012/2015)

Il “gioco del calcio” che i ragazzi facevano per strada e, in quanto tale, portatore di valori quali divertimento, spirito di squadra, sana competitività, ha lasciato spazio e priorità, alla stregua di altri settori industriali, a regole capitalistiche. Il calcio in Italia è lo sport più seguito e praticato, rappresenta un elemento qualificante della cultura nazionale ma è divenuto un settore che ha convogliato interessi economici ed imprenditoriali. Esso genera un fatturato di 4-6 miliardi di euro (Fonte: Deloitte) di cui il 95% derivante da diritti tv, scommesse, stampa, merchandising, sponsor. Al tempo stesso, i settori giovanile e dilettantistico sono penalizzati dalla carenza di mezzi e risorse impedendo visibilità per i giovani talentuosi e diffusione dei valori più sani.

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